Comunicazione & Media 2007

Il Censis ha presentato il 07 dicembre scorso il Rapporto Annuale 2007 sulla situazione sociale del paese al cui interno, come nelle precedenti edizioni, è contenuto un capitolo specificatamente dedicato alla comunicazione ed ai media dedicato al rapporto che i cittadini del nostro paese hanno con i diversi mezzi e qual’è la fruizione degli stessi da parte loro.

La tavola di sintesi sottoriportata ne riepiloga i dati salienti:

media-in-italia-2007.gif

Il dato di maggior rilevanza che emerge dall’indagine è che oggi abbiamo accesso a molteplici modalità per usufruire di diversi media, e pertanto ci ritroviamo ad analizzare un universo mediale in cui i media effettivi sono diventati 8 [televisione, radio, quotidiani, settimanali, mensili, libri, cellulari e internet] ma le modalità per accedervi sono ormai per lo meno 20.

Come è possibile rilevare dalla tavola 1 soprariportata, infatti, non pare esistere più la televisione bensì le televisioni che complessivamente aumentano la propria audience proprio in virtù delle diverse offerte e modalità di fruizione. Lo stesso dicasi per radio e giornali.

Le nuove tecnologie ed internet non paiono dunque, per quanto riguarda l’Italia, cannibalizzare gli “old media” almeno sotto il profilo quantitativo.

E’ proprio il web che però può aiutare a comprendere la multimedialità degli italiani sotto il profilo qualitativo nell’ottica della comunicazione d’impresa.

utenti-internet.gif

A fronte di una penetrazione generale del 45,3%, che consente di definire senza smentita il web come un mezzo di massa a tutti gli effetti anche nel nostro paese, vi è ormai oltre un terzo della popolazione sopra i 14 anni [38,3%] che utilizza/fruisce di internet almeno tre volte alla settimana.

Tale fruizione è in rapidissima crescita tra le donne e tra coloro in possesso di istruzione superiore e sorpassa di gran lunga la penetrazione di qualunque televisione che non sia quella tradizionale [generalista/gratuita].

Internet dunque permette complessivamente di contattare un terzo delle “responsabili d’acquisto tradizionali” e oltre il 50% della fascia superiore della popolazione in termini di cluster socio-culturale.

Seppur si confermi il livello di massima penetrazione del mezzo tra gli under 29, da non trascurare assolutamente è anche la percentuale di over 65 che triplica rispetto al 2006 passando al 10% circa.

In questo panorama sinteticamente delineato gli investimenti in comunicazione pubblicitaria on line nel 2007 rappresenteranno circa il 3% del totale con gli importi unitari per utente più bassi d’Europa poiché, tra l’altro, la richiesta esplicitata da Bernhard Glock, presidente della WFA, che afferma: “Current market measurements are disconnected from what advertisers really need … ” ad oggi non ha ancora ottenuto una risposta univoca.

Anche e soprattutto per questo è nato il nostro progetto di collavorazione che tra brusche frenate ed improvvise accelerazioni prosegue comunque verso gli obiettivi che si pone. Stay tuned!

[Update: Il contributo del “collavoratore” Italo Vignoli amplifica il dibattito sul tema]