What is marketing/communication/PR doing? [in 2008]

Gianluca Diegoli lancia la domanda da un milione di dollari riportata nel titolo coinvolgendo una decina di sventurati, tra i quali ahimé il sottoscritto, affinchè diano la loro risposta al quesito. Non contento rincara la dose ponendo come vincolo di non utilizzare più di 140 caratteri per fornire la stessa.

La mia risposta [96 caratteri o 111 contando gli spazi in vero “twitt style”], dunque, è:

Build trustworthy relations conversating with people in order to meet and overwhelm their needs or expectations.

Ho pensato inoltre di qualificare un minimo tale risposta creando la sottostante minipresentazione che, tra l’altro, è liberamente scaricabile.

Se coloro che collavorano a Marketing Agorà [o inavvertitamente lo leggono] volessero fornire il proprio contributo potremmo ulteriormente raffinare l’idea che mi appare coerente con la filosofia e gli obiettivi del nostro gruppo di lavoro. Spero possiate concordare.

marketing slideshow

Lo spazio dei commenti è, come sempre, a vostra disposizione o, se preferite in alternativa fornire risposta dai vostri spazi virtuali la tag da inserire è memema.

3 Risposte

  1. Quello che stanno facendo i -vecchi- uomini della comunicazione?

    “They are looking their targets to learn the way to communicate..but they don’t admit it!”

  2. Segnalo per attinenza in altre aree con Marketing Agorà, il progetto “Agorà dell’innovazione”, che è stato
    voluto dalla Camera di Commercio di Lecco e sviluppato attraverso “Lariodesk”.
    Punta sulla leva dell’aggregazione di imprese.

    Gli obiettivi del progetto sono:

    – abbassare le barriere di accesso alle nuove
    tecnologie e all’attività di R&D;
    – condividere le competenze al fine di sfruttare opportunità di mercato non accessibili
    per singole imprese autonomamente e generare sinergie complementari;
    – aumentare il potere contrattuale nei confronti dei fornitori e dei trasportatori;
    – condividere i costi delle attività di supporto e in generale raggiungere economie di scala;
    – aumentare la presenza commerciale all’estero;
    – fare fronte a ordini urgenti anche di grandi dimensioni fornendosi reciprocamente capacità
    produttiva;
    – accesso facilitato a risorse finanziarie e individuazione di possibili aggregazioni industriali.

  3. […] secondo le loro attese ed abitudini. Mi pare di ricordare che, fra gli altri, l’avessi già suggerito più di 12 mesi or […]

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